Restauro De Victoriis Medori
lavori di recupero architettonico del fabbricato denominato “Fondazione de Victoriis Medori” con creazione di spazi ed aree destinati ad attività museali, alla promozione dei prodotti locali ed alle attività didattiche
Località:Castiglione Messer Raimondo, località Appignano (TE)
Anno: 2008
Committente: Fondazione de Victoriis Medori
Attività: architettura, restauro, direzione lavori
Gruppo di lavoro: Geometra Angelo Profeta
Stato: realizzato
L’intervento ha previsto il recupero di una porzione del primo piano dell’edificio denominato “FONDAZIONE DE VICTORIIS MEDORI – DE LEONE”, palazzo nobiliare del XVIII secolo, situato nel centro storico del borgo medievale di Appignano. L’edificio verrà adibito in parte a locanda con aree per l’esposizione di prodotti tipici locali e zone destinate al tempo libero, pertanto la porzione in oggetto è stata recuperata al fine di realizzare al piano terra sale per il tempo libero con l’adeguamento dei servizi igienici esistenti, ed al piano primo quattro camere da letto per gli ospiti della struttura ricettiva; le stanze al piano primo quindi, seppure già utilizzate in passato come camere da letto, sono state dotate di un sistema impiantistico ed idrico-sanitario adeguati agli standard attuali. Per questo, oltre al recupero delle quattro camere da letto e dei servizi igienici esistenti, sono stati progettati nuovi servizi in modo da realizzarne uno per ogni stanza. Ciò ha imposto una serie di interventi che, nel rispetto dell’edificio, ne consentano il riuso; tali interventi sono stati progettati, e di conseguenza eseguiti, tenendo in massima considerazione le caratteristiche storiche e costruttive della struttura che, oltre all’indubbia rilevanza storica, presenta caratteri interessanti soprattutto sotto due aspetti, quello spaziale e quello decorativo. Per quanto attiene alla porzione in oggetto, tutte le stanze sono coperte con volte a vela e a padiglione di mattoni in foglio e decorate con pitture estese sia alle stesse volte che alle pareti, inoltre gli ambienti conservano l’antica pavimentazione in cotto e le porte originali. Pur trattandosi di un intervento limitato ad una piccola porzione dell’edificio, il progetto è stato attentamente studiato e calibrato, operando nel rispetto del manufatto e cercando di inserirsi nella sua evoluzione, non stravolgendo l’esistente ma valorizzandolo e rendendolo fruibile; in questo senso il progetto è riconducibile a due filoni paralleli ma strettamente connessi: la conservazione scrupolosa dell’esistente e l’inserimento del nuovo, che è riconoscibile ed allo stesso tempo rispettoso della spazialità e della materialità dell’edificio.